C’è un filo sottile che collega il mondo di Giuliana alle sue creazioni: è fatto di luce, silenzio e osservazione.
Le sue ispirazioni non nascono da tendenze o stagioni, ma da gesti quotidiani e paesaggi interiori: un riflesso sull’acqua, la trasparenza di una pietra, l’ombra di una foglia su un muro.
Quando il pensiero diventa materia
La geometria di un edificio moderno può diventare un anello, la curva di una conchiglia un pendente, il colore dell’alba una sfumatura d’oro.
Accanto a lei, Max traduce queste suggestioni in materia.
È un dialogo continuo tra pensiero e tecnica, intuito e mestiere.
Il sentire come forma d’arte
Ogni pezzo è la sintesi di due energie: quella contemplativa di Giuliana e quella concreta di Max.
Insieme creano segni di luce, forme che custodiscono emozioni, silenzi, tracce di vita.
“Un gioiello non nasce mai solo per essere visto,” dice Giuliana. “Nasce per essere sentito.”
Ed è proprio lì, tra il metallo e la pelle, che il loro lavoro trova il suo significato più profondo.


